Io mi ricordo che quando ero meno che adolescente, e d’estate andavo in vacanza in campeggio in Liguria, avevo solo due pensieri per la testa: il calcetto e i videogiochi. Come si vede che non ero ancora adolescente… ehm…
A dirla tutta, i miei pensieri erano tre: il calcetto, i videogiochi, e (di conseguenza) le monetine da 200 lire. Non percependo alcuna paghetta, dovevo arrangiarmi come potevo, implorando qualche moneta dal parentado, facendo “la cresta”sulle “commissioni”, o ravanando nelle tasche delle giacche sperando in un “resto-mancia” (per me).
Non dovevo essere l’unico ragazzino senza paghetta, e ricordo che nel campeggio tutti ci inventavamo qualcosa per ottimizzare l’uso delle nostre monetine. Ad esempio, affinché una partita di calcetto durasse un po’ più a lungo c’erano due sistemi, entrambi non esattamente legali. Il primo consisteva nel sistemare un oggetto (in genere una palla-regalo, quelle di plastica trasparente con dentro un giochino, che si trovano negli appositi distributori davanti ai bar o alle edicole) al fondo della porta, in modo da non far passare la pallina del calcetto che poteva quindi essere tranquillamente recuperata e “giocata. Questo sistema era molto pratico, ma se il gestore del calcetto ti beccava, l’umiliazione era terribile… Il secondo stratagemma consisteva invece nell’afferrare con rapidità la pallina subito dopo un gol, infilando la mano dentro la porta prima che la pallina avesse il tempo di scendere nella pancia del calcetto.
Non era facile, ma almeno due volte su tre riuscivo a prendere la pallina. Son soddisfazioni…